Da sempre coltivare la terra è la cosa che sappiamo fare meglio: in famiglia ci tramandiamo una vera arte pregna di tutta la conoscenza, la sapienza e la competenza necessarie nella coltivazione delle olive e nella loro frangitura.
Un’arte che ha le sue radici nella migliore tradizione contadina, preziosamente custodita e trasmessa e che punta sempre ad una continua sperimentazione nella ricerca dell’innovazione, sia nella produzione che nella coltivazione.
Leonardo Visconti acquista il primo oliveto, in agro di Torremaggiore. Ha così inizio la storia olivicola della famiglia Visconti.
Il testimone passa nelle mani dei figli: Giuseppe, Michele e Filippo. La seconda generazione implementa la superficie olivetata aziendale.
L’accrescimento aziendale passa anche dalle innovazioni tecnologiche: i fratelli Visconti sono stati fra i primi imprenditori locali ad introdurre l’abbacchiatore pneumatico per la raccolta delle olive.
Nasce la prima bottiglia di olio a marchio proprio: “San Leonardo”, in onore del fondatore dell’azienda. Due prodotti: monovarietale di Peranzana e agrumato al limone.
Giunti alla terza generazione l’azienda si evolve cambiando volto e nome: nasce il marchio “Visconti, Storie di Terra”.
Il monocultivar di Peranzana è il primo extravergine “Presidio Slow Food” della provincia di Foggia e l’unico in Italia della varietà Dauna.
La storia della nostra azienda è strettamente legata alla storia del territorio.
A pochi chilometri dall’attuale centro abitato di Torremaggiore sorgeva il borgo medioevale di Castelfiorentino o Florentinum. Nel corso del XII secolo finì nei possedimenti dell’Imperatore Federico II di Svevia il quale, il 13 dicembre del 1250, vi trovò la morte così come predetto dal suo medico ed astrologo Michele Scoto: “apud portam ferream sub flore” cioè presso la porta di ferro in quel luogo che ha il nome di fiore. La città di Fiorentino fu successivamente distrutta durante le aspre lotte tra il papato e la Casa di Svevia, gli abitanti superstiti si rifugiarono in maggioranza a Torremaggiore. La vita a Fiorentino non si riprese mai più. L’origine di Torremaggiore risale all’anno Mille, quando il casale col nome di Terra Maggiore era infeudato alla vicina abbazia benedettina di S. Pietro.
Le aspre lotte scatenatesi dopo la morte di Federico II portarono alla distruzione di Fiorentino e Dragonara. I superstiti delle due città, stabilendosi all’ombra dell’Abbazia di S. Pietro, nei pressi del Castrum normanno-svevo, ora inglobato nel Castello Ducale, diedero vita all’odierno borgo antico di Torremaggiore che passò successivamente a diverse case signorili fino a giungere al casato dei De Sangro, discendenti dei duchi di Borgogna, che la governarono sino al 1806, anno di abolizione dei diritti feudali. I De Sangro rimasero in città sino al 1890, anno della morte dell’ultimo Principe di San Severo: Michele De Sangro. È a loro principalmente che si deve la prosperità dell’agricoltura torremaggiorese, nonché la presenza in questa zona dell’Alta Daunia della Cultivar Peranzana, importata dalla Provenza dal duca Raimondo De Sangro. Michele De Sangro fu anche il primo ad introdurre in Puglia e ad impiantare per proprio uso a Torremaggiore, nel Trappeto posto nel fossato dell’ala del Castello, il mulino a fuoco e i torchi per trarne l’olio.
I nostri oli extravergine d’oliva di categoria superiore sono ottenuti da olive di un’unica varietà, la Peranzana, proveniente da un unico territorio, il nostro: l’unico in grado di produrle.
La Peranzana è una cultivar tipica dell’Alta Daunia e di Torremaggiore, diverse le leggende che si tramandano riguardo la sua origine. La più accreditata attribuisce al Duca De Sangro la sua importazione dalla provincia francese della Provenza, da cui il nome Peranzana.